Giro d’Italia 2024, Paolo Bellino: “Noi di RCS Sport volevamo che oggi si gareggiasse: le previsioni di ieri erano migliori rispetto alle condizioni attuali”
La tappa numero 16 del Giro d’Italia 2024 ha riproposto una situazione, quella dell’incertezza legata alle condizioni meteo, già vista spesso negli ultimi anni alla Corsa Rosa. Il percorso, già cambiato nei giorni precedenti per via dell’impossibilità di transitare in cima al Passo dello Stelvio, ha subìto, nelle ore immediatamente antecedenti il via, una nuova, netta modifica. I corridori non affronteranno la salita dell’Umbrailpass e, a quanto trapela dalle ultimissime notizie, non partiranno neppure da Livigno, dove al momento sta nevicando e c’è una temperatura vicino allo zero.
Il punto degli vista degli organizzatori lo dà Paolo Bellino, direttore generale di RCS Sport: “Ieri eravamo tutti d’accordo, tutte le componenti interessate, per l’adozione di un protocollo per gestire la tappa di oggi. Il protocollo prevedeva tre opzioni: la prima era che si corresse normalmente, sul percorso inizialmente previsto (quello con l’Umbrailpass – ndr). La seconda considerava che, se ci fosse stata, come da previsioni meteo, pioggia con 4-5 gradi, avremmo dato tutte le opportunità possibili ai corridori per cambiarsi e per gestire la situazione, sempre però sul percorso originario”.
E la terza? “La terza era: se il tempo è più brutto del previsto, cambiamo percorso – racconta Bellino – In un primo tempo, tutti hanno preso in considerazione l’opzione 2, tranne i corridori. Poi, vista l’attuale situazione meteo, abbiamo concordato sull’opzione numero tre, con partenza da Prato allo Stelvio. Avevamo un accordo con i corridori, a cui siamo arrivati poco fa“.
Accordo che prevedeva una ventina di chilometri in sella a Livigno e che però è poi saltato: “Noi, come RCS, avremmo voluto gareggiare normalmente – ancora Bellino – Ma le condizioni attuali non sono sicure. Il problema è soprattutto la discesa. Ieri (lunedì – ndr) non era previsto che nevicasse nemmeno in cima allo Stelvio, figuriamoci a Livigno. Quindi, la nostra idea era quella di non spostare niente. Ma ora le condizioni sono brutte”.
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